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Il futuro dei social si chiama Clubhouse?

Data pubblicazione 19-02-2021

Tutti pazzi per Clubhouse, il social del momento basato sui contenuti audio che sta spopolando tra VIP e celebrità

Il 2021 si è aperto decisamente all’insegna di Clubhouse, il nuovo social network basato solo su interazioni audio, che continua a far parlare di sé gli addetti ai lavori e non solo.

A quasi un anno dal lancio, nelle ultime settimane l’hype e la curiosità nei confronti della nuova piattaforma audio sono cresciute a dismisura, specialmente dopo l’intervento di Elon Musk, che  ha quasi mandato l’app in tilt. A rendere il tutto ancora più interessante è l’esclusività di questo social: si accede solo su invito e solo se si dispone di un dispositivo iOS. Questo, almeno per il momento.

 

Tante le aspettative e le prospettive interessanti per chi si occupa di marketing, specialmente visto il target piuttosto elitario di attuali utilizzatori e interessati: giornalisti, esperti di comunicazione e high-tech, investitori della Silicon Valley VIP e celebrità del web.


Scopriamo perché potrebbe rivoluzionare il futuro dei social e come le aziende potrebbero sfruttarlo a proprio vantaggio.

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CLUBHOUSE: CHE COS'È E COME CI SI ISCRIVE

Dopo anni di predominio di social basati sull’immagine come Instagram, Youtube e TikTok, l’inatteso e chiacchierato successo di Clubhouse, una piattaforma esclusivamente “audio”, non può che destare sorpresa e interesse.
La peculiarità del nuovo social, infatti, consiste nell’interazione basata esclusivamente sulla voce: solo contenuti audio, come una sorta di podcast interattivo e in diretta.

 

Fondato nel marzo 2020 da Paul Davison e Rohan Seth, a dicembre 2020 contava 600.000 iscritti ed era valutato 100 milioni di dollari. Dal 21 gennaio 2021 la valutazione ha raggiunto il miliardo di dollari, con oltre 2 milioni di iscritti e tantissime migliaia ancora in lista d’attesa.

Il punto di partenza infatti è: come iscriversi a Clubhouse? I fondatori hanno puntato (a ragione) sull’esclusività, consentendo di partecipare solo su invito, dando inizialmente accesso a personaggi illustri e professionisti della comunicazione.

 

Per accedere al social, infatti, è necessario essere invitati da membri già iscritti o, in alternativa, prenotarsi e rimanere in attesa. A operare un’ulteriore scrematura all’ingresso è il fatto che la piattaforma e l’app siano ora disponibili solo per dispositivi iOS. Dopo il boom di download e iscrizioni che ha fatto seguito all’intervento del patron di Tesla, è stato annunciato che presto arriverà anche Clubhouse per Android.

 

COME FUNZIONA CLUBHOUSE?

Uno spazio virtuale in cui è possibile scambiarsi messaggi vocali in stanze private, a cui si accede solo su invito. Questo è, con buona approssimazione, il funzionamento di Clubhouse, un social network dove gli utenti possono creare o entrare in room per ascoltare conversazioni, con la possibilità di parteciparvi attivamente e prendere parola intervenendo.

 

Ciascuna room su Clubhouse non è altro che una chat tematica, creata intorno ad un argomento e gestita da moderatori, come una sorta di trasmissione radio interattiva che si svolge in diretta. Gli iscritti possono indicare le proprie preferenze in termini di interessi (musica, sport, marketing, start up, dating, ecc.), ricevendo suggerimenti per utenti e prossimi appuntamenti da seguire, visualizzabili in un calendario. Entrando in una room è possibile ascoltare, ma anche intervenire sollevando, letteralmente, la mano.


Perchè piace così tanto Clubhouse? Proprio perché permette di ascoltare in diretta, senza filtri e senza censure, personaggi famosi, celebrità del calibro di Elon Musk e Oprah Winfrey, professionisti e influencer in un ambiente ristretto e intimo, addirittura, con la possibilità di fare domande e partecipare attivamente.

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LE POTENZIALITÀ DEL NUOVO SOCIAL NETWORK PER LE AZIENDE

Al di là dell’euforia iniziale e della curiosità suscitata, il boom di Clubhouse pone diverse domande, sia riguardo ai suoi punti deboli, che alle tante opportunità che aspettano solo di essere esplorate.

 

La domanda più frequente al momento è “come fare soldi su Clubhouse?”, riferendosi alle possibilità di monetizzare con questo nuovo social network. Inoltre, i brand iniziano a chiedersi se includere Clubhouse nella propria strategia di marketing.

Benché le dinamiche siano ancora tutte da indagare,  il nuovo social consente di:

  • disporre di uno strumento concreto per fare networking, dialogare, raccontare storie e confrontarsi su idee, in un periodo storico in cui il distanziamento sociale ha reso più che mai importante avere qualcuno con cui parlare;
  • creare momenti di dialogo e interazione diretta con personaggi influenti e opinion leader, stimolando gli utenti a connettersi per trovare informazioni esclusive, nuovi stimoli e tendenze;
  • sviluppare vere e proprie community audio in cui diffondere messaggi di fiducia e consolidare i valori del brand, oltre che l’awareness e la credibilità del marchio;
  • individuare nuovi modi di interazione e touchpoint con il proprio target, dando vita a dinamiche di comunicazione audio-based e di professional storytelling, o anche nuove tipologie di influencer in grado di sfruttare la voce per attirare e coinvolgere follower;
  • realizzare momenti di formazione, brainstorming e apprendimento, utili anche per i dipendenti, offrendo loro uno spazio di espressione.

 

I PUNTI DEBOLI DI CLUBHOUSE

Ci sono però alcune criticità e aspetti da non sottovalutare che potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio. Quanto alle debolezze, infatti, il nuovo social audio ha già posto problemi e dubbi relativamente alla privacy e trattamento dei dati (specialmente in Cina dove sta avendo grandissimo successo), destando diverse preoccupazioni per alcune vulnerabilità riscontrate dallo Stanford Internet Observatory.

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Ulteriore punto critico sta nel capire su quali generazioni effettivamente i contenuti audio proposti possano esercitare un appeal e quali nuovi modi di interazione permetteranno di attirare utenti e follower. Di sicuro, la piattaforma ben si presta a decretare la nascita e il successo di nuove tipologie di influencer, così come la figura del moderatore potrebbe diventare una professione a tutti gli effetti. Non da ultimo, Clubhouse si presenta come uno spazio virtuale in cui si ha davanti un pubblico piuttosto selezionato e qualificato, attento e disposto ad ascoltare. Questo porta a riscrivere le regole della comunicazione e dell’engagement, trattandosi di un social diverso rispetto agli altri basati sull’immagine e sulla dimensione visual.

 

Insomma, avere qualcosa da dire e farlo nel modo giusto, diventa cruciale su Clubhouse. Anche il fatto che tutte le conversazioni si svolgono in diretta, senza filtri e censure, potrebbe rivelarsi un punto debole, mettendo a rischio vulnerabilità i brand e la loro credibilità.

 

Si può già parlare di strategie di marketing in ottica Clubhouse? Di sicuro vale la pena cominciare a sondare il terreno ed essere preparati, anche se al momento questo nuovo rivoluzionario social network presenta un pubblico troppo limitato e i contenuti delle room non possono essere scaricati e condivisi con l’esterno.